esonerato Carlo Calabria, qui il delirio è sempre più grande

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scozia
view post Posted on 12/5/2008, 12:54




La Sanremese ha esonerato l'allenatore Calabria

Sanremese ed Imperia continuano nei loro folli campionati in serie D, ad una settimana dai play-out. L’ Imperia è sempre spaccata in due e non è ancora chiaro chi giocherà i play-out mentre ieri pomeriggio, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato l’esonero del tecnico matuziano, Giancarlo Calabria.

La lettera di licenziamento è stata consegnata dal presidente Barillà, alla fine dell’amichevole con l’Ospedaletti. Nella missiva vengono addotte motivazioni che riguardano la presenza nello staff tecnico del cognato di Flaviano Tonellotto mentre lo stesso Barillà ha accusato Calabria di essersi interessato troppo delle vicende societarie. Su questo argomento il tecnico biancoazzurro ha smetito categoricamente, dimostrandosi sorpreso per l’accaduto. Ora la squadra verrà affidata all’allenatore in seconda, Luca Soncin che, domani radunerà la squadra per il primo allenamento in previsione del play-out di domenica, in casa contro il Casale.

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(fonte: www.sanremonews.it)

PER DISCUTERE DELLA SITUAZIONE DELLA SQUADRA E DELLE PESSIME GESTIONI SOCIETARIE APPUNTAMENTO FISSATO PER QUESTO POMERIGGIO (lunedì 12 maggio) ALLE ORE 18 PRESSO LA SEDE DEGLI IRRIDUCIBILI IN VIA VOLTA.

INVITO APERTO A TUTTI I TIFOSI DELLA SANRE.
 
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Cereal killer_87
view post Posted on 14/5/2008, 18:54




Calcio: altri 3 giocatori abbandonano la Sanremese

Dopo Arturo Notari altri tre giocatori hanno abbandonato la Sanremese, a 4 giorni dal match di andata dei play-out contro il Casale, domenica al ‘Comunale’. Si tratta dell’ennesima ‘mazzata’ sulla società biancoazzurra che, ormai, sembra destinata a finire in Eccellenza, sperando che la società non sia costretta anche a fallire. I tre giocatori che sono andati via sono: Cano Benitez, Luis Moreno e Barla.

Carlo Alessi

Mercoledì 14 Maggio 2008 ore 19:00

FONTE: http://www.sanremonews.it/it/internal.php?cat_code=4
 
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scozia
view post Posted on 15/5/2008, 19:57




si preannuncia un playout combattuto....
 
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Cereal killer_87
view post Posted on 16/5/2008, 17:44




Sanremese: Barillà attacca l'ex allenatore Calabria

Dopo l’intervista pubblicata stamani dal quotidiano ‘La Stampa’ all’ex allenatore della Sanremese, Carlo Calabria, esonerato domenica scorsa dopo l’amichevole contro l’Ospedaletti, ad una settimana dall’incontro di andata dei play-out per non retrocedere in Eccellenza, quest’oggi è tornato a parlare il Presidente della Sanremese, Carlo Barillà. Si è presentato ai media con il nuovo allenatore, Luca Soncin, e non ha risparmiato invettive nei confronti dell’ex mister matuziano ma nemmeno verso i giocatori che sono andati via (Notari, Luis Moreno, Cano Benitez e Barla): “Esistono sanzioni disciplinari per chi è andato via. Sto controllando le norme federali – ha detto - e posso garantirvi che non lascerò nulla di intentato. Innanzi tutti scriverò alle eventuali società dove andranno a giocare, per spiegare che si mettono in case e farò tutto quanto possibile, affinché vengano sanzionati a livello federale. Secondo me c’è qualcosa di strano nell’abbandono di questi giocatori. Non voglio dire che qualcuno sia venduto alla causa dei nostri avversari ma è innegabile che esiste una responsabilità di questi giocatori che, di fatto, avvantaggiano la squadra piemontese. Tra i quattro che ci hanno abbandonato mi rivolgo soprattutto a Notari, che guadagnava 2.000 euro al mese ed ha lasciato gli altri che sono rimasti a lottare”. Barillà è un fiume in piena e ne ha soprattutto per Calabria: “Io due mesi fa mi ero accorto che non era un buon allenatore. La sua mentalità è ancora quella del calciatore e non dell’allenatore, che deve fare da tramite tra la società ed i giocatori. Veniva spesso a chiedermi di pagare alcuni giocatori ma sempre gli stessi, quelli che aveva nel suo ‘clan’. Perché non mi ha mai chiesto i soldi per i giovani? A parte i giovani, che sono rimasti tutti, gli unici ragazzi seri sono stati Fantini, Marci e Lopez. Loro lotteranno fino alla fine”.

Poi vengono anche alla luce altre considerazioni sulle motivazioni dell’esonero: “Nella lettera non ho scritto i motivi – ha detto Barillà – perché quelli avrei voluto evitare che venissero alla ribalta. Lui, a ‘La Stampa’ ha detto una mezza verità. Quando Tonellotto mi ha venduto la società, ha stretto un patto con me, per provvedere con suoi fondi a sostenere la società. Circa un mese fa, per andare incontro alle esigenze dei giocatori, gli ho chiesto un assegno della sua società di Roma, intestato alla Sanremese, con i soldi necessari per i giocatori ed i lavoratori. Gli ho chiesto anche un assegno in bianco, anche da incassare a fine maggio”. Si parla di 150/200mila euro, oltre ad un paio di assegni da 10mila per i rimborsi spese e gli stipendi. “Il 28 aprile, però, non potevo andare personalmente a Milano per vedermi con Tonellotto ed ho chiesto a Calabria di andare per recuperare gli assegni da incassare subito e poi l’assegno senza cifra, da concordare con Tonellotto. A Milano Tonellotto ha detto a Calabria di tenere per sé l’assegno. Quando è arrivato a Sanremo mi ha dato due assegni da 10mila euro e non quello in bianco. Gli ho detto ‘Stai facendo una cosa che ti costa l’esonero!’ Io sapevo che, con l’esonero, sarebbero venuti via i giocatori più rappresentativi perché me lo aveva detto. Ma il giorno dopo è venuto a Sanremo Tonellotto ed ho litigato con lui proprio per l’assegno. Siamo andati al ristorante dove c’erano i giocatori e Calabria e, davanti a tutti, ha detto di aver sbagliato ad aver dato l’assegno a Calabria e se lo è ripreso”. Poi Barillà torna sull’esonero: “Avevo già deciso due mesi fa – ha detto – perché gioca troppo da difensivista. I giocatori andati via, comunque, non sono proprio dei fenomeni. Preferisco fare i play-out con i giovani. Gli unici che potevano fare la differenza erano Notari e Cano Benitez”.

Barillà ne ha anche sul trattamento del figlio, giocatore della rosa: “Mio figlio è stato maltrattato. Arrivato dalla Prima Categoria si è sempre impegnato. A Sestri è entrato ed ha fatto la differenza. La domenica dopo non è stato fatto giocare, come mai? E poi Calabria non è stato portato da ma, ma da Tonellotto su suggerimento di Angelo Moroni. Io volevo Leo Andrian. Per me Calabria è un amico ma non potevo non mandarlo via, per la dignità mia e della Sanremese. Quando un allenatore si inserisce nei fatti della società deve essere esonerato. Sia per l’assegno che per il ritorno di Valerio Meneghin (cognato di Tonellotto, ndr) non è stato al suo posto. Senza dirmi nulla è andato dai tifosi a chiedere ai tifosi di farlo tornare. Quando stavo vendendo la Sanremese per 200mila euro, Calabria me ne ha chiesti 50mila. Altri 50mila erano i miei, ma perché ce ne avevo messi, ed il resto andava a Tonellotto”.

Tornando al fatto sportivo, Barillà si è dichiarato comunque fiducioso per la salvezza: “Ho visto la partitella di ieri ed ho visto grande serenità nella squadra. Confido nell’entusiasmo dei ragazzi. Vorrei dire ai tifosi ed a tutti quelli che sono vicini alla Sanremese che, se non retrocediamo, ho già gli acquirenti pronti. Ma se retrocediamo la colpa è anche di chi ci ha lasciato in questo momento”.

Carlo Alessi

Venerdì 16 Maggio 2008 ore 13:50

FONTE: http://www.sanremonews.it/it/internal.php?news_code=62740


Sanremese: l'ex allenatore Calabria risponde a Barillà

Sono bastati pochi minuti per ricevere la pronta risposta di Carlo Calabria, sulle dichiarazioni di Barillà. L’ex allenatore della formazione biancoazzurra è intervenuto subito sulla questione legata ai soldi che sarebbero stati chiesti da Calabria per i giocatori: “Io ho sempre chiesto soldi per tutti, perché l’allenatore deve tutelare i propri giocatori. Per i giovani non ho chiesto nulla perché non avevano contratto e quindi i rimborsi erano secondo me scontati. Il fatto che non sarei un buon allenatore bisogna dirlo con le cose che arrivano dal campo, non perché chiedevo i soldi dei giocatori. Comunque, vista la situazione che c’era in società e nella rosa non sono certo da buttare via e non accetto critiche da lui, visto che non sa nemmeno dove il calcio sta di casa. Per quanto concerne i giocatori che sono rimasti, posso solo dire che hanno fatto bene. Ma io non credo che siano rimasti per Barillà. Non può far colpe a chi è andato via e comunque è una decisione tutta loro, forse anche per riconoscenza nei confronti di un allenatore che ha sempre cercato di difenderli. Barillà butta onestà e lealtà ovunque, ma nessuno sa che ha chiamato uno dei quattro minacciandolo. Non è questo il comportamento da tenere. Sembra che ormai nessuno è un buon allenatore. Sono solo buoni quelli che fanno le porcate che loro vorrebbero. Biffi non le ha fatte e non le ho fatte nemmeno io. Non so proprio chi intendono come allenatori capaci. Sicuramente di tattica, calcio e giocatori ne capiscono più loro che 20 anni di esperienza di Biffi e Calabria!”

Calabria ha anche risposto sull’affermazione di giocatori ‘fenomeni’ e sulle dichiarazioni sull’assetto difensivista di Calabria: “Lui non può decidere se erano fenomeni o meno. Sul difensivista – ha detto l’ex mister - dirlo ad un attaccante che ha fatto una marea di gol… mi sembra veramente assurdo. Gli ricordo che, comunque, la squadra si mette in campo anche in base alle caratteristiche dei giocatori sono a disposizione. E poi ricordo che, la nostra prima discussione era nata proprio per suo figlio. Dopo la partita col Ciriè andai in sede e Barillà era infuriato con Valerio Meneghin e la moglie. Era infuriato perché, secondo lui la partita si poteva vincere facendo giocare suo figlio”… “Lui si che è un fenomeno – avrebbe detto in quella occasione - rispetto a quelli che hai fatto giocare”. Calabria gli rispose poi a tono: “Anche in quel caso voleva esonerarmi perché doveva giocare il figlio!”. Si tratta di affermazioni confermate al nostro giornale dallo stesso Valerio Meneghin: “Si è tutto vero ci ha detto. Approfitto anche per dire che Calabria si è sempre comportato seriamente e con grande impegno. Ha lavorato per mesi cercando di creare un vero e proprio gruppo. Penso che Calabria sia una persona seria e corretta. Ha sempre fatto il suo lavoro con grande dedizione, con un materiale tecnico non eccezionale”.

Poi Calabria torna sul trattamento del figlio di Carlo Barillà: “Ho trattato suo figlio trattato come altri. Se non lo facevo giocare o meno è un discorso tecnico. Io l’ho fatto giocare a Sestri Levante, ma non ha fatto la differenza come dice lui. Ha fatto una buona partita, ma se un giocatore segna non vuol dire che deve sempre giocare. Comunque l’ho fatto giocare anche tante altre volte, non perché era figlio di Barillà ma soprattutto perché la rosa era ristretta”.

Poi le dichiarazioni dell’ex allenatore biancoazzurro passano all’assegno che Tonellotto gli ha consegnato a Milano: “L’assegno lo ha dato a me – ha dichiarato - per tutelare i giocatori. Per era importante questo. Io gli ho detto a Barillà che anche lui doveva tutelare i giocatori”. Il giorno dopo, al ristorante e di fronte ai giocatori, tra cui Notari, Lopez, Marci, Cano Benitez – Tonellotto si è fatto ridare l’assegno, ma anche ripreso Barillà per come si era comportato con noi”. Infine sui 50mila euro che Calabria avrebbe chiesto per la vendita della società: “Questo conferma che la persona è. Di stupidaggini ne ha dette tante e questa è una. Si sta arrampicando sugli specchi. Sicuramente vedrò se ci sono gli estremi per denunciarlo. Gli ricordo che ogni giorno alle 8 mi alzo e vado a lavorare per guadagnarmi da vivere. Tra l’altro devo ancora prendere gli stipendi della Sanremese. Chiudo dicendo che non ero lì per speculare a differenza di qualcun altro ed i fatti mi daranno ragione”.

Carlo Alessi

Venerdì 16 Maggio 2008 ore 15:11

FONTE: http://www.sanremonews.it/it/internal.php?news_code=62751
 
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3 replies since 12/5/2008, 12:44   828 views
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